è bello quando certe scelte si confermano nel tempo. scelte che magari quando le hai fatte ti sei lasciata guidare soprattutto dall'istinto: volevi fare in quel modo, ma ancora non sapevi effettivamente i risvolti che ci sarebbero stati.
questo mi è capitato quando cercavamo casa e dovevamo decidere in che zona vivere. ovviamente eravamo condizionati anche dal fattore economico, ma ci siamo comunque mossi nella ricerca su due, tre quartieri accettando che le dimensioni della casa, a seconda del quartiere, avrebbero potuto essere molto diverse dato che il budget era sempre lo stesso!
tipologicamente i quartieri presi in considerazione erano: il quartiere cosiddetto "bene" della città, dal quale proveniamo sia io che armando, il centro storico, che a napoli diversamente da molte altre città non corrisponde con la zona "bene", e una zona periferica sul mare dove abbiamo vissuto per qualche anno finchè non abbiamo comprato questa casa.
alla fine "la nostra casa" si trova nel centro storico, un posto incredibile e pieno di "diversità": di razze, di negozi, di architettura, di degrado e di "chiccheria", di cibo. qui sembra che ognuno trovi il suo spazio ed è strano a dirsi perchè questa è considerata una delle zone più caotiche e difficili di napoli. ma la scelta finale è stata dettata dal rapporto dimensioni di casa/vicinanza dei servizi e questa zona ci offriva dimensioni più che discrete e moltissimi servizi in vicinanza! scelta facile, penserete voi. e invece no, perchè questo bellissimo e vitale posto non gode di buona fama, tanto perchè è molto caotico, con strade strette e difficile parcheggio, tanto per la criminalità, tanto - ahimè - per il ceto sociale da cui è composto in maggioranza. ma io questa zona l'ho vissuta molto negli anni dell'università, la mia facoltà e tutti i locali che frequentavo erano qui, per cui non mi sono mai affidata molto a questo giudizio, che trovavo snob e facilone. mi affascinavamo molto invece tutti i tantissimi tipi di negozi in cui potevi trovare qualsiasi cosa, mi piaceva il fatto che i piccoli artigiani o i piccoli artisti trovassero un posto dove esprimersi. mi affascinava l'architettura, così monumentale anche nei vicoli, mi emozionava che la prima storia di questa città si è svolta qui.
ma non abbiamo trovato tutti consensi in famiglia, qualcuno era preoccupato. soprattutto per i bambini e su un loro ipotetico futuro di malaffare... le argomentazioni a supporto di questa obiezione sono state talmente scarne da non essere state prese neanche in considerazione.
da quando ci viviamo, mi trovo molto bene. è vero che è una zona caotica, che camminare col passeggino è un'impresa (causa sanpietrini saltati e generica pavimentazione mooolto irregolare), però è allegra. varia. bella.
ma è stato solo oggi che ho fatto un pensiero. oggi che ho trascorso il pomeriggio a casa di un amichetto di matteo, con la cui mamma ho legato molto. lei con i suoi due bimbi, io con i miei due, una piscinetta sul terrazzo e un pò di tempo per chiacchierare.
ho pensato che le persone che ho conosciuto qui in questi due anni, come lei o altre mamme e papà (le fonti di socialità per una mamma sono un pò ristrette!) sono persone che sono stata proprio felice di conoscere. ovviamente tutte diverse tra loro, ma accomunate da un grande valore per me: la semplicità. mi hanno colpito molto l'immediatezza e la spontaneità del loro modo di rapportarsi, che sottende per me a una grande apertura e a una onestà. oggi ho pensato che sono proprio felice che i miei figli crescano in un luogo che genera persone così. così abituate alla diversità, a tutti i livelli, da non temere il confronto, da non essere eccessivamente condizionate dalla forma. queste caratteristiche, la chiusura e l'attaccamento alla forma delle cose, le ho vissute molto invece nella mia infanzia e in generale in tutti gli anni che ho vissuto con i miei. e mi hanno condizionato molto: la vita di un adolescente già è difficile di per sè, e penso che trovarsi a vivere in un posto che ha delle impostazioni così poco "comunicative" e così tanto "appariscenti" renda tutto ancora più complesso.
e quindi sono contenta.
sono contenta che i miei figli andando a scuola potranno conoscere molte realtà, che girando per le strade potranno vedere tantissimi negozi diversi, anche piccolissimi con cose a 2 euro, e non solo "i soliti noti". sono contenta che potranno vivere in un posto che sprigiona vitalità, che ti insegna la compresenza (la convivenza ancora no, ma ci arriveremo!), anche la difficoltà. che crescano nel bello, un bello difficile ma molto bello.
e sono contenta perchè credo che avendo una visione più ampia si impari a vivere meglio.