la foto è di mario giacomelli, che è uno dei miei fotografi preferiti |
lunedì 31 dicembre 2012
venerdì 28 dicembre 2012
e natale è passato...
e quindi, decisamente in ritardo rispetto all'utilità di questo post, posso mostrarvi i miei pacchetti regalo e i segnaposti che ho fatto per il pranzo del 25! Lo scrivo solo ora questo post perchè non volevo anticipare la sorpresa ai miei ospiti e ai destinatari dei miei regali...un pò folle?! il fatto è che considero queste "decorazioni aggiuntive" del natale come altri piccoli regali, la cura nei dettagli dedicati a loro!
...comunque...
... i pacchetti li ho fatti con carta da imballaggio, uniposca argentato usato per fare dei disegnini sulla carta, e fili di lana colorata. Quelli che vedete qui sono quelli per i bambini, e quindi la lana l'ho fatta girare in un solo verso del pacco (cioè non ho fatto la classica croce) perchè per loro così è più facile spacchettarli (sarà una deformazione professionale, ma la forma segue la funzione!). tutti gli anni noto questa cosa dei bambini, che non riescono ad aprire facilmente il loro anelatissimo regalo perchè non riescono a districare il pacco!!!
E a proposito di pacchetti e impacchettamenti, anche voi vi ponete il problema con i bambini di non fargli trovare avanzi della carta usata e preoccuparvi di non usare la stessa per i pacchi della befana e quelli di babbo natale? insomma eliminare gli indizi che possano collegarvi con babbo natale/befana?!! Mi sembra che, non so bene a che età, notai che le carte potevano coincidere e cominciai a insospettirmi! Però magari ero più grande dei miei figli adesso...non so... Comunque il mio compagno mi ha rassicurato: dice che lui sapeva che babbo natale e la befana erano sposati!
Questi altri invece sono i segnaposti. Mi è sempre piaciuto il filo di ferro; una volta che litigai con il mio compagno, per proporre una tregua gli feci un mazzo di fiori in filo di ferro.
Per farli ho usato filo di ferro non cotto (cioè quello argenteo e non brunito) che a parità di spessore è più duro e regge meglio la forma, e quadrotti di sughero spessore 1 cm per la base. E ho fatto attenzione a lasciare, prima del nome, un pò di filo libero per infilarlo nella basetta.
La tavola era divertente con tutti questi pennacchi un pò invisibili che svettavano!
...comunque...
... i pacchetti li ho fatti con carta da imballaggio, uniposca argentato usato per fare dei disegnini sulla carta, e fili di lana colorata. Quelli che vedete qui sono quelli per i bambini, e quindi la lana l'ho fatta girare in un solo verso del pacco (cioè non ho fatto la classica croce) perchè per loro così è più facile spacchettarli (sarà una deformazione professionale, ma la forma segue la funzione!). tutti gli anni noto questa cosa dei bambini, che non riescono ad aprire facilmente il loro anelatissimo regalo perchè non riescono a districare il pacco!!!
E a proposito di pacchetti e impacchettamenti, anche voi vi ponete il problema con i bambini di non fargli trovare avanzi della carta usata e preoccuparvi di non usare la stessa per i pacchi della befana e quelli di babbo natale? insomma eliminare gli indizi che possano collegarvi con babbo natale/befana?!! Mi sembra che, non so bene a che età, notai che le carte potevano coincidere e cominciai a insospettirmi! Però magari ero più grande dei miei figli adesso...non so... Comunque il mio compagno mi ha rassicurato: dice che lui sapeva che babbo natale e la befana erano sposati!
Questi altri invece sono i segnaposti. Mi è sempre piaciuto il filo di ferro; una volta che litigai con il mio compagno, per proporre una tregua gli feci un mazzo di fiori in filo di ferro.
Per farli ho usato filo di ferro non cotto (cioè quello argenteo e non brunito) che a parità di spessore è più duro e regge meglio la forma, e quadrotti di sughero spessore 1 cm per la base. E ho fatto attenzione a lasciare, prima del nome, un pò di filo libero per infilarlo nella basetta.
sabato 15 dicembre 2012
natale e il nostro albero: questa si che è vita!
Prima di diventare mamma mi piaceva decorare l'albero con un tema. Poteva essere la forma degli oggetti appesi (un anno l'ho decorato con tutti oggetti allungati), il colore (in genere due) oppure il materiale.
L' accresciuta emozione per il natale da quando ci sono loro, i bambini, mi aveva ingenuamente spinto ancora di più verso la mia fantasia, facendomi immaginare e progettare alberi fantastici, in cui il mio estro ed il mio gusto toccavano vette altissime! Creare un albero bellissimo, allegro, colorato, elegante nella sua semplicità e riuscire a trascinare loro nella realizzazione insieme.
Ai due anni del mio primo figlio mi sono però già scontrata con la realtà: qualunque cosa mi fosse venuta in mente fino a quel momento era improducibile per lui. Ok. Da allora (l'anno scorso) ho ritarato il mio target e invece di pensare come poteva piacere a me, ho iniziato a pensare che cosa poteva divertire a lui. E così ho trovato un bel compromesso: decorazioni pensate per essere realizzate quasi completamente da un bambino di due/tre anni. E sono venute fuori anche cose discrete!
Ma il mio slancio ha avuto un'altra prova da superare: i bambini non concepiscono i temi.
Per loro, secondo me, è solo una fissazione da adulti. Che significa avere trascorso pomeriggi a dipingere palline di polistirolo, o a disegnare macchinine, trenini, aerei e anche dinosauri su ritagli di cartone, o avere incollato per ore strisce di carta velina sulle palline (poi infiocchetate da mamma)? Quelle sono delle palline "in più", affinchè la gioia e l'eccitazione dell' appendere finisca il più tardi possibile, e forse anche che il nostro albero sia sempre di più nostro e proprio nostro!
E così dall'anno scorso ho anche abbandonato i temi (che mi piacevano tanto!) guardando mio figlio incredibilmente felice ed emozionato nel decorare l'albero: talmente intenzionato a far durare quel rito il più a lungo possibile che l'anno scorso, oltre ad appendere qualunque tipo di palla/foglietta/catenella/angioletto/stellina che trovava nelle scatole, quando sono finite ha iniziato ad appendere i gancetti di ricambio delle palline! E quest'anno, che ha riproposto lo stesso andazzo, entusiastico e quasi febbrile!, alla mia battuta: "matteo, ma ora ci vuoi appendere pure delle stampelle?!" lui risponde guardandomi appena: "Cosa? No mamma quelle sono troooppo pesanti!"
E così dall'anno scorso i miei alberi sono un pò assurdi, molto eclettici e molto misti! O forse semplicemente nostri.
Ma vedere quello che vedo negli ultimi due anni mi ripaga del mio gusto frustrato! Quello che vedo nei loro occhi è magico e ritrovo la bellezza nel gesto, oltre che nel risultato. E poi quando l'ho sentito dire - mentre appendeva palle dorate insieme a sagomine di feltro - "questa si che è vita", l'ho capito ancora di più.
questo non lo appenderò all'albero! |
venerdì 14 dicembre 2012
grazie!
questo post è per ringraziare alessia (trimamma), che ha scelto il mio blog come uno dei tre che maggiormente reputa "interessanti" tra quelli più giovani.
sono contenta che questo blog risulti piacevole, che possa interessare o stimolare qualcuno. grazie per la fiducia!
sono contenta che questo blog risulti piacevole, che possa interessare o stimolare qualcuno. grazie per la fiducia!
lunedì 10 dicembre 2012
non è un albero di natale
ma una freccia, per indicarvi che finalmente sono riuscita a capire come piazzare dei link sotto il titolo del blog!
mi sembrava giusto che ci fosse un posto sempre visibile per dare un'idea di me a chiunque arrivi a leggermi. In buona sostanza è il mio primo post, con qualcosa in più.
mi sembrava giusto che ci fosse un posto sempre visibile per dare un'idea di me a chiunque arrivi a leggermi. In buona sostanza è il mio primo post, con qualcosa in più.
domenica 9 dicembre 2012
in lutto da rottura dell'hard disk...
E' da parecchio che manco di parole su questo blog, e non perchè non mi ci accosti...infatti continuo a seguire e commentare sui vostri blog e a rispondere ai commenti sul mio. Il fatto è da circa una settimana mi si è rotto il mio preziosissimo hard disk...con dentro tutte le immagini, fotografie, idee...il mio mondo e sto vivendo una specie di rifiuto da lutto...perchè avevo in mente moltissime cose da farvi vedere, progetti o ispirazioni, e adesso, come si dice, sto con un pugno di mosche in mano.
il mio tono è piuttosto calmo perchè ho deciso, nonostante la spesa piuttosto congrua, di contattare la casa madre e avviare la procedura di recupero dati.... mi sono sentita in colpa per molti giorni - spendere tanti soldi per una cosa così - ma alla fine ha vinto la pancia: non posso farne a meno!
Nel frattempo qualcosa di carino l'ho scaricato e lo condivido con voi. Tutto in tema natalizio ovviamente!
E voi state decorando? quando avrò finito, vi farò vedere i miei risultati...
il mio tono è piuttosto calmo perchè ho deciso, nonostante la spesa piuttosto congrua, di contattare la casa madre e avviare la procedura di recupero dati.... mi sono sentita in colpa per molti giorni - spendere tanti soldi per una cosa così - ma alla fine ha vinto la pancia: non posso farne a meno!
queste bellissime palle di carte sono del blog di Pia (come leggete dalla scritta sull'immagine) e li si possono trovare le indicazioni passo passo per realizzarle |
Nel frattempo qualcosa di carino l'ho scaricato e lo condivido con voi. Tutto in tema natalizio ovviamente!
E voi state decorando? quando avrò finito, vi farò vedere i miei risultati...
venerdì 30 novembre 2012
fratellanza
Qualche giorno fa sono andata a prendere Matteo all'asilo insieme al piccolo. Come sempre accade quando lo porto con me, chi ci apre la porta lo invita ad accompagnarlo per andare a chiamare il fratello, ma in genere Pietro è piuttosto scettico: inizia ad avventurarsi all'interno e dopo qualche passo torna indietro non troppo convinto della distanza che ci separa e del dedalo di stanze e corridoi da attraversare. Ma questa volta è andata diversamente: forse perché il fratello era in giardino all'aria aperta quindi uno spazio più invitante e controllabile, dopo qualche iniziale resistenza Pietro si è convinto. La signora lo ha lasciato andare da solo indicandogli dove fosse il fratello e lui si è incamminato. Ha attraversato la porta a vetri, superato da solo tre grossi gradini di pietra (che io avevo le palpitazioni perché non c'era corrimano!), sempre guardando avanti verso il cerchio di bambini seduti che seguivano un piccolo spettacolo. Io, la signora e un'altra mamma lo osservavamo da lontano stupite da tanta determinazione per un bimbo di 1 anno e 10 mesi. Ma lui continuava ad avanzare, forse attratto dai colori dei personaggi travestiti, forse dalla cerchia dei bimbi attenti a guardare seduti sotto gli alberi. Quando è finalmente arrivato, con la sua mini e instabile falcata, ha avuto un attimo di esitazione: non sapeva cosa fare. Una maestra lì ha avvisato Matteo, che ha attraversato il palco ed è andato a prendere il fratellino: lo ha preso per mano e lo ha accompagnato sulla sua sediolina, se l'è messo in mezzo alle sue gambe tenendogli le mani e insieme hanno finito di seguire lo spettacolo. Dopo poco lo spettacolo è finito e li ho visti tornare mano nella mano. Pietro all'ultimo gradino è caduto (per fortuna non al primo!) e Matteo è corso dentro a chiamarmi: “mamma, Pietro è caduto!”. “è caduto per le scale?”, gli ho chiesto. “nooo, solo un gradino: io gli tenevo la mano!”
Mi si è veramente scaldato il cuore guardando i pochi minuti di tutta questa scena. Non solo per la tenerezza infinita, la dolcezza e la solidarietà che sanno esprimere due esseri così piccoli (3 anni e 10 mesi, Matteo....sono nati quasi lo stesso giorno!), ma anche per il significato che ha direttamente per me. Mi sono impegnata molto affinché l'iniziale, normale e terribile gelosia del primo non pregiudicasse il loro rapporto. Volevo che si conoscessero nel modo più diretto possibile, senza di noi come costante filtro. Che si “scornassero” pure, ma che vedendosela tra loro fossero costretti a trovare un modo. Ho osservato, riflettuto, penso di poter dire “lavorato” molto, su di me in primis, nel corso di quei mesi lunghi e pesantissimi in cui Matteo era in crisi. Oramai è passato diverso tempo, direi che è già da prima dell'estate che noto un grosso cambiamento nei nostri e nei loro equilibri. Matteo mi sembra essere tornato alla sua serenità, con noi e con Pietro; penso che sia riuscito a farsi una ragione positiva dell'arrivo del fratello, che ne sia contento in qualche modo. Ultimamente ho potuto osservare molte situazioni che mi hanno comprovato l'assenza di un conflitto profondo (qualche conflittuccio si, ma sono bambini, che giocano e litigano), cosa che in realtà noto in molte coppie di fratelli e che mi terrorizzava. Ma questa è stata la più forte. Forse perchè erano da soli e quindi non condizionati dalla mia presenza, soli nel loro tenersi per mano, nel loro percorso per tornare indietro: solo loro a doversi relazionare fra di loro, con il loro modo. E hanno scelto questo. Bello, no?
mercoledì 28 novembre 2012
un'idea per natale
leggevo sul blog di mamma190 un'idea che vorrei perseguire e che suggerisco anche a voi: a natale facciamo i regali comprandoli da piccoli artigiani (se non siamo capaci di realizzarli da noi...ma so che molte di coloro a cui sto parlando sono capacissime!), in modo da aiutare davvero l'economia senza gonfiare oltre misura le tasche delle multinazionali che con natale ci sguazzano! come al solito si tratterebbe di un piccolo gesto, e come al solito non bastano poche persone a cambiare le cose...ma se tutti ci facessimo condizionare da questo niente mai potrebbe cambiare, no?
io ho già adocchiato nella mia città, e persino vicino casa mia, la bottega di un signore che lavora il cuoio, quella di un ragazzo che fabbrica monili in metallo, un negozio di commercio equo e solidale, una ragazza che produce sapone e una signora che lavora la ceramica....insomma a pensarci si possono davvero fare dei bei regali "fatti in casa"!
so che parlo con persone già attive su un livello meno individualistico e più collettivo....mi sembra bello poter fare qualcosa di concreto per cambiare le cose...e il passaparola è una di queste.
sabato 24 novembre 2012
la relatività delle cose
"Gli
adulti non capiscono mai niente da soli ed è una noia che i bambini
siano sempre costretti a spiegar loro le cose"
(Antoine
de Saint Exupéry)
mercoledì 21 novembre 2012
dopo la carta, la lana...
un'altro materiale che mi piace tantissimo e che solletica la mia fantasia è la lana!
quando ero più piccola (o forse sarebbe più giusto dire piccola e basta...) mi divertivo a fare sciarpette con i ferri e fiorellini all'uncinetto, e i filati mi sono rimasti dentro, con la loro matericità delicata, i loro colori caldi e, come x tutti i materiali che mi attraggono, la moltitudine di possibilità per usarli, canoniche e non. nel tempo (leeeento, di una mamma che fa molto poco x sè - almeno io) sto sperimentando varie possibilità, ma adesso vi voglio mostrare questa selezione di collane che trovo una più bella dell'altra e anche piuttosto semplici come spunto d'ispirazione.... sarebbe bello farci dei regali di natale....ma, non so voi come facciate, io ho molta difficoltà a ritagliarmi tempo...
tra l'altro, una cosa positiva delle collane di lana è che ti fanno anche un pò da sciarpetta... così se ti vuoi mettere una maglietta un pò più scollata non ti viene quel freddino alla base del collo....!
purtroppo la provenienza di queste immagini è andata persa, avendole archiviate nel tempo. posso solo dirvi che alcune sono di Ylleanna in vendita su DaWanda.
venerdì 16 novembre 2012
la cosa più dolce dei bambini
la cosa più dolce dei bambini è quando ti vedono stanca, o nervosa, non del solito umore. mi capita certe volte, come credo a tutti, un pensiero che non mi lascia e mi rabbuia, e non ho voglia di passare oltre o di distrarmi.
sono silenziosa. sto seduta mentre il grande con una salvietta umidificata già usata per pulirsi le mani dalla marmellata decide di "pulire" il tavolo. mi guarda con un grande sorriso e mi dice: "mamma, io lo sto facendo per farti essere felice!". e allora di nuovo ho voglia di sorridere! gli stringo la faccia tra le mani, lo bacio e gli dico: "grazie. ma tu già mi fai essere felice".
e ti accorgi di come tutto è così relativo....
lunedì 12 novembre 2012
360° creazioni artigianali
tra le cose che mi piacciono ci sono gli oggetti fatti a mano, il buon vecchio artigianato insomma. e in special modo mi piace vedere come materiali normalmente utilizzati per uno scopo vengano ripensati e reinterpretati con una nuova anima. per questo voglio farvi conoscere le opere di una ragazza napoletana, ilaria ciancio, che usa soprattutto la carta ma anche altro materiale di recupero, per creare gioielli e oggetti.
venerdì 9 novembre 2012
"Invece il cento c’è"
Il bambino
è fatto di cento.
Il bambino ha
cento lingue
cento mani
cento pensieri
cento modi di pensare
di giocare e di parlare
cento sempre cento
modi di ascoltare
di stupire di amare
cento allegrie
per cantare e capire
cento mondi
da scoprire
cento mondi
da inventare
cento mondi
da sognare.
Il bambino ha
cento lingue
(e poi cento cento cento)
ma gliene rubano novantanove.
Gli dicono:
di pensare senza mani
di fare senza testa
di ascoltare e di non parlare
di capire senza allegrie
di amare e di stupirsi
solo a Pasqua e a Natale.
Gli dicono:
di scoprire il mondo che già c’è
e di cento
gliene rubano novantanove.
Gli dicono:
che il gioco e il lavoro
la realtà e la fantasia
la scienza e l’immaginazione
il cielo e la terra
la ragione e il sogno
sono cose
che non stanno insieme.
Gli dicono insomma
che il cento non c’è.
Il bambino dice:
invece il cento c’è.
(Loris Malaguzzi - pedagogista)
Il bambino ha
cento lingue
cento mani
cento pensieri
cento modi di pensare
di giocare e di parlare
cento sempre cento
modi di ascoltare
di stupire di amare
cento allegrie
per cantare e capire
cento mondi
da scoprire
cento mondi
da inventare
cento mondi
da sognare.
Il bambino ha
cento lingue
(e poi cento cento cento)
ma gliene rubano novantanove.
Gli dicono:
di pensare senza mani
di fare senza testa
di ascoltare e di non parlare
di capire senza allegrie
di amare e di stupirsi
solo a Pasqua e a Natale.
Gli dicono:
di scoprire il mondo che già c’è
e di cento
gliene rubano novantanove.
Gli dicono:
che il gioco e il lavoro
la realtà e la fantasia
la scienza e l’immaginazione
il cielo e la terra
la ragione e il sogno
sono cose
che non stanno insieme.
Gli dicono insomma
che il cento non c’è.
Il bambino dice:
invece il cento c’è.
(Loris Malaguzzi - pedagogista)
mercoledì 7 novembre 2012
mercoledì 31 ottobre 2012
Cosa sanno i bambini?
"Cosa sanno i bambini? Sanno chi sono, disse, in modi che noi non conosciamo e che loro non possono rivelarci".
(Don Delillo - L'uomo che cade)
martedì 30 ottobre 2012
giochi d'inverno
si avvicina l'inverno e i pomeriggi in
casa incombono... sarebbe divertente crearsi un metro personalizzato, animali
che possono parlarsi aprendo la bocca o dei piccoli "finger-monsters"!
domenica 28 ottobre 2012
Pronti, via! (come cosa perché)
Il titolo di questo blog nasce da
una frase di mio figlio, che a tre anni e mezzo, mostrandomi soddisfatto il
salto su un piede solo, al mio: “sei bravissimo, stai proprio imparando un
sacco di cose!” ha risposto: “si, ma nessuno impara come me, perché io imparo
con la felicità!”.
Naturalmente l’idea di un blog
non mi è venuta in quel momento (che ormai risale a un mesetto fa), forse ce
l’ho da più tempo, o da meno, non lo so. So solo che quando qualche giorno fa
ho deciso che in effetti mi avrebbe divertito aprire uno spazio comune in rete,
quella frase mi è sembrata la più adatta per rappresentarlo, per dare un nome a
quello che di me vorrei portare qui.
Sono diventata madre quasi 4 anni
fa e questa è stata l’esperienza che più di tutte ha contribuito a farmi essere
quello che sono oggi. O forse sarebbe più giusto dire che ha contribuito a far
nascere le parti migliori di me. E oggi sono un architetto in sosta da quasi
quattro anni (ma ancora con la stessa passione per il proprio mestiere), una
mamma soddisfatta e una ragazza (anche se forse dovrei cominciare a dire
donna!) alle prese con un menage domestico che non è mai stato il suo forte e
la ricerca affannosissima di un po’ di tempo per dare spazio a tutto il resto
che pure io sono e che forse mai come oggi spinge per uscire.
Vorrei che questo “posto”
diventasse un modo per condividere le molte sfaccettature dell’essere mamma ma
anche tutto il resto, tutto quello che mi rende curiosa, che mi affascina e mi
stupisce. Tutto il bello che c’è, e che i bambini mi hanno aiutato a vedere.
Anch’io vorrei imparare con la felicità!
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