venerdì 4 gennaio 2013

la diversità e la similitudine

un po' perché si cerca il conforto del "conosciuto", un po' perché da giovani si è portati verso la ricerca di se stessi e quindi la scoperta di tutto quello in cui ci possiamo riconoscere, la similitudine credo sia il criterio di scelta più condiviso. da piccoli e da grandi. persone simili a noi, per le scelte di vita o per attitudine. libri simili a quelli che già ci sono piaciuti. ricerca e fantasia nell'intorno di noi stessi. in quello che sappiamo annusare, perché ha un retrogusto noto. eh si, così si cresce. si alimenta il nostro essere, si potenziano le sensazioni che piano piano diventano sentimenti più forti, grazie all'esperienza. e ci si riscalda, dentro le conferme che cerchiamo e che troviamo. si conosce il nuovo, certamente. perché la similitudine non è mai uguaglianza. ed è così che crescono anche i bambini: imparano a costruire la loro identità cercando le cose che già sentono dentro loro stessi, sotto forma di emozioni o qualcosa di ancora più sottile... io amo la similitudine, mi ha sempre riscaldato, confortato e arricchito. ma c'è una differenza tra noi e i bambini, che è utile notare. i bambini cercando loro stessi si tuffano nell'ignoto. ciò che è simile è anche diverso, è il buio dell'inizio della scoperta. della ricerca. senza cardini, senza appigli: tutto è ancora così nuovo che niente può essere univocamente simile e rassicurante. è per questo che i bambini sono continuamente in viaggio, su strade ancora sterrate e animati da grande coraggio, il coraggio necessario a sopravvivere e a nascere. la loro ricerca della similitudine ha poco del conforto che noi adulti cerchiamo in lei, e molto, moltissimo secondo me, del diverso, del dissimile, che spesso ci spaventa. 
il diverso a volte è scomodo, consente poche soste e alcun rifugio, almeno al principio della conoscenza, ma se, fortunatamente, venissimo attratti da qualcosa che non ci assomiglia, diamogli credito e prendiamo coraggio: vorrà dire che siamo diventati sicuri e forti di noi stessi a tal punto da riuscire a trovarci anche alcuni chilometri più lontano, perchè siamo più grandi, più ampi e perchè abbiamo accettato di nuovo l'ignoto, come da bambini. e questo è il loro potere. 

12 commenti:

  1. Che bellissimo post!
    Hai espresso egregiamente una grande verità.
    Complimenti.
    Io navigo, sguazzo, nelle similitudini, spero un giorno di avere anche io il coraggio di lanciarmi nell'ignoto.
    un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie alessia!
      anche io auguro a me stessa di avere sempre uno sguardo aperto...

      Elimina
  2. La diversità fa paura...a noi grandi però, perché i piccoli ci sguazzano dentro che è un piacere, mettendoci spesso a dura prova. Sono alla ventesima settimana della mia seconda gravidanza e la loro diversità e' già nata dentro la pancia e si è fatta sentire fin dalle prime settimane. Per me, che vivo al sicuro, spesso tra abitudini e similitudini, sarà una bella sfida.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. tantissimi auguri allora! stai x cominciare un'altra esperienza entusiasmante, altri due nuovi occhi che ti mostreranno il mondo! auguri auguri!!!

      Elimina
  3. sarà che sono "grande" oramai...penso che quello che dici è assai vero...è come un sinusoide, da piccoli la diversità ci attrae e ci fa crescere, poi c'è la fase di mezzo in cui ricerchiamo "l'uguale", ci attrae e ci rassicura e poi, di nuovo è la diversità che ci stimola, ciò che è diverso da noi, dal nostro modo di sentire e vedere le cose. accettare la diversità è quello che ci permette di non fermarci, di continuare a crescere nonostante l'età. ed è anche, assolutamente, alla base del vivere civile. e, se ci pensi, la scelta della " diversità" è alla base delle tue scelte di vita, non hai accettato di essere "eguale a..", hai scelto un compagno all'apparenza diverso da te con cui avete costruito e scoperto la "similitudine" che è alla base della vostra armonia. e forse è anche vero che il "diverso" non esiste, dipende solo da quanto ci mettiamo in gioco nel rapporto con l'altro e con il mondo, da quanto permettiamo a noi stessi di essere veri e cioè anche diversi da come "crediamo" o "ci piacerebbe" essere. o no? (ho pontificato?)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è vero, forse da ogni cosa, persona, esperienza, possiamo trarre un elemento di ricchezza e novità. ed è vero quello che dici sulla mia vita, infatti queste riflessioni sono nate proprio da lì, pensando a me, a noi, nel tempo, a quello che abbiamo costruito, e anche alle diversità-difficoltà che abbiamo superato. penso che sia l'istinto la migliore guida, se sai ascoltarlo ti porterà prorio lì dove avresti sempre voluto essere, anche se inizialmente può sembrarti un luogo "ostico" e non capisci perchè ti ci ostini...

      Elimina
  4. Bellissimo post Serena, grazie.
    Dei bambini amo lo stupore e la candida incoscienza con la quale si gettano su tutto ciò che è nuovo e quindi da scoprire...spero di avere la capacità di conservare una parte di me bambina e di avere il coraggio di lasciarla esprimere e vivere...
    A presto!
    :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. penso sia il modo migliore per crescere senza invecchiare!
      un abbraccio

      Elimina
  5. non riesco a non citarlo...so che è...estremo ma mi è venuto in mente.
    ti ricordi il testo di Busi, che è tra i miei...must?

    "La vita è divertente.
    Ti fa divergere di attimo in attimo da tutto ciò
    che volevi, che hai sognato, da tutto ciò per cui
    hai lottato, fino a che ti ritrovi estraneo a te stesso
    e alle tue stupide buone intenzioni,
    e aggingo che va bene così, e che in questo essere
    altri da come abbiamo creduto di essere sta
    il divertimento vero della vita."
    Aldo Busi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è vero! ci si dimentica molto spesso che il diverso, l'imprevisto, può essere divertente. divertente cambiare i propri piani. è più facile l'associazione diverso-preoccupante...!
      baci

      Elimina
  6. mi unisco al coro Sere: bellissimo post!
    la capacità di buttarsi nell'ignoto del "diverso" è una grande forza; i bimbi hanno questa capacità, fatta di curiosità, di incoscienza e di coraggio che li aiuta a crescere e ad affrontare tutte le loro piccole e grandi "prime volte".
    Ho sempre creduto che la scelta del "differente dal solito" fosse una cosa positiva, e questo mi ha fatto sentire molto forte durante l'adolescenza, nonostante sia stata per me un periodo difficilissimo per i motivi che sai. Quindi ben venga!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è vero: ben venga! ma noi dobbiamo saperlo vedere!
      grazie vale, un bacio

      Elimina