la mela e la pera di enzo mari |
non so quante di voi conoscono questo grandissimo designer degli anni sessanta/settanta. probabilmente per l'epoca in cui visse fu anche, e forse soprattutto, uno dei più grandi teorici del design, a proposito del ruolo cui questo dovrebbe assolvere.
la mela e la pera qui sopra sono probabilmente i suoi prodotti più noti anche per chi non si interessa dell'argomento, "immagini artistiche fondate sul concetto della serialità" (cit. del sito Danese, azienda produttrice).
è da un pò di giorni che mi gira per la testa una pagina dell'ultimo libro di mari, e che, guarda caso, è anche l'ultimo che io abbia letto con una certa dignità (leggi "costanza") prima che la mammità prendesse il sopravvento sulla mia vita. si chiama "25 modi per piantare un chiodo", ed è edito da mondadori.
era una pagina sui bambini, in un capitolo intitolato a loro: "il premio nobel a ogni bambino che compie due anni". non sto qui a dilungarmi sui motivi per cui mari darebbe un premio nobel ad ogni duenne, anche se è un argomento interessante ma ci vorrebbe un post a parte! quello che però vorrei riportarvi è proprio il testo di quella singola pagina, in cui parla di giochi, dell'infanzia e del suo contributo a questi temi attraverso alcuni giochi per bambini da lui progettati, ed in particolare uno, il gioco delle favole, che ideò per i suoi figli. (prodotto da Corraini)
enzo mari : il gioco delle favole (1) |
enzo mari : il gioco delle favole (2) |
non ci crederete, ma questa pagina mi ha fatto pensare a voi, a tutte voi che usate la vostra immaginazione per divertire/far giocare/educare i vostri figli, con intelligenza ed empatia. non penso ad oggetti in particolare, ma a quel sentimento comune che mi sembra traspaia indistintamente in ogni gioco inventato, quello che nasce dall'osservazione del loro mondo e della ricerca di qualcosa che sappia suggestionarli e incuriosirli.
ecco la pagina:
I giochi migliori mi sembrano quelli che sviluppano la capacità di ogni bambino di produrre intelligenza. Da solo. Incominciamo dalle favole: ai miei figli racconto I tre porcellini, o Cappuccetto Rosso, modificando la voce, gesticolando; sono felici, soprattutto di sentirsele ripetere. Poi incomincio a introdurre piccole modifiche, trasformando i tre maialetti in tre nasetti. Lo faccio per ampliare il principio che una storia si può interpretare in tanti modi diversi, e perchè mi annoia ripeterla sempre a macchinetta. Studio i libri pubblicati all'epoca: un bambino non entra in una libreria per fare shopping, a farlo sono genitori, amici e parenti, che spesso mirano unicamente alla sontuosità della copertina, per fare colpo sui pargoli. Trovo libri che sono la riduzione semplificata delle favole di Andersen, in realtà molto complesse e inadatte ai più piccini, sintetizzate brutalmente in pochi paragrafi. E per di più illustrate con tavole in demenziale "stile bambinesco". Io penso che, per rispetto nei confronti dell'intelligenza dei piccoli, quei disegni dovrebbero avere la più alta qualità possibile. E'ovvio che un bambino privo di tecnica realizzi schizzi tutti storti e sbilenchi, ma proprio non capisco perchè un illustratore nel pieno possesso delle sue facoltà debba imitarli pensando di renderli così più adatti alla cultura infantile.
M'invento una serie di sei o sette lastrine, con due incisioni laterali molto semplici che, incastrate tra loro, consentano di montare una piccola "quinta" tridimensionale. In tutto, hanno un'altezza di 20 cm e una lunghezza di 50. Vi sono riportati disegni di vari animali, scelti tra i protagonisti delle favole antiche di Fedro ed Esopo, come la rana, la volpe eccetera, e rappresentati con la massima cura. Incastrando liberamente le lastre, si determinano accostamenti ogni volta diversi. Se, per esempio, in un primo momento c'erano rana e bue, poi la coppia diventa rana e pantera, e così via. Come in un susseguirsi di scene teatrali, il cui regista è il bambino, che si diverte a rappresentare storie inventate da sè. E' nato così il gioco delle favole.
(da "25 modi per piantare un chiodo" - mondadori - pag.35)
mari ha creato anche altri giochi per bambini. qui sotto c'è quello magnifico dei sedici animali (prodotto da Danese)
"sedici animali" di enzo mari (1) |
"sedici animali" di enzo mari (2) |
e qui il posto dei giochi. "Un foglio di cartone ondulato lungo tre metri è trasformato da Enzo Mari in una parete merlata “a difesa” di un posto dove giocare: dieci pannelli con forme e decorazioni diverse per liberare la fantasia, inventare storie e personaggi sempre nuovi.
Una leggera fortificazione da innalzare in pochi istanti in ogni luogo e ogni volta che si vuole, per creare una parentesi di immaginazione all’interno della vita di tutti i giorni.
Cerchi gialli come il sole, onde azzurre in mezzo al mare, un muro di mattoni rossi... nessuna regola scritta: soltanto la creatività di chi gioca per inventarne ogni volta di nuove. " (cit. del sito Corraini, casa editrice)
Che è uno dei motivi per cui ogni giorno ringrazio di vivere e crescere insieme alla mia piccola Anna: il mondo intorno continuamente si trasforma, la quotidianità diventa un'avventura!
RispondiEliminaNon conoscevo i 16 animali....
Grazie!
Paola
sono contenta di averti mostrato qualcosa che non conoscevi. anch'io penso che giocare, con questo genere di giochi, con i nostri figli sia un'esperienza unica ed imperdibile!
Eliminaun abbraccio e a presto
Bellissimo post, Serena! Grazie!
RispondiEliminaConcordo con Mari sul disgusto per le favole tagliate e adattate per i piccoli. Io a Binotto leggo anche libri con poche o nessuna illustrazione, lui ascolta con grande attenzione e poi mi capita di sentirlo che ripete una parola o un passaggio che lo ha colpito particolarmente mentre gioca e ricrea la storia a suo modo, per se stesso.
I giochi che hai messo nel post sono molto belli, perché stimolano la fantasia e la libera creatività del bambino (ma anche dell'adulto!) e poi adoro che siano fatti di materiali naturali, tipo cartone, legno...
Un abbraccione,
a presto!
:-)
ho letto il post di una donna adulta che, appassionata di mari, si è comprata i sedici animali (purtroppo un pò troppo cari x me, 340 euro!) e mi ha fatto proprio ridere xchè diceva che in 3 adulti hanno impiegato un'ora e mezza x comporlo e alla fine erano come dei bambini xchè gridavano ad ogni animale piazzato!
Eliminaun abbraccio
I giochi più belli che io ricordo da bambina erano quelli di pura invenzione e "costruzione" di case, piste, tende e delle scenografie più diverse, e con Sara adesso i più divertenti sono quelli in cui lei usa la sua fantasia. I sedici animali sono bellissimi, e sia questi che "Il gioco delle favole" mi hanno fatto pensare ai giochi che Joel inventa per i suoi bimbi e condivide nel suo blog, evidentemente Mari lo ha ispirato.
RispondiEliminap.s. anche io cambio le storie che leggo a sara (le piacciono molto quelle di Esopo), ma lei mi rimprovera!!! ricorda ogni particolare a memoria, a volte anche la ripetitività e il "già noto" li rassicurano!
baci
devo andarmelo a vedere questo blog di joel...., e mi cerco pure le favole di esopo, bello leggerle a loro, penso che possano piacergli molto.
EliminaAdoro Mari e ovviamnete condivido le sue parole. Vere e illuminanti nella loro semplicità! Mi hai fatto voglia di andare in libreria o aprir direttamente la pagina di Amazon....buona serata! Vale
RispondiEliminae non sottovalutare neppure munari nel tuo giro su amazon...!
Eliminaciao, a presto
fantastico designer che non conoscevo... mi piace tutto quello che hai presentato, senza riuscire a sceglierne uno... :-) lo cercherò, promesso!!
RispondiEliminaimmaginavo che potesse piacere anche a te, è un genio! e vedrai quando scriverò di munari quante altre cose bellissime!!!
EliminaIncredibile, volevo leggere qualcosa di design ma non avevo idea da dove cominciare. Mi hai letto nella mente? Grazie per questo tuo ispirantissimo post!
RispondiEliminache bello, sono contenta di averti ispirato!
Elimina