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lunedì 27 gennaio 2014

biglietto d'auguri porta-fiore

io e i nanetti lo abbiamo realizzato per il compleanno del papà, ma è un biglietto d'auguri carino per qualsiasi occasione e persona. il nostro risultato ha qualche imperfezione... ma ci tenevo che fosse realizzato da loro nella maggior parte dei passaggi, io ho solo ritoccato la foto mettendo a tutti e tre dei cappellini da festa!


per certe occasioni si potrebbe mettere anche un fiore vero, ma in questo caso ho pensato che sarebbe stato molto più bello conservare tutto il biglietto integro, e poi...con questo popò di fiore!

come l'ho fatto:



mi sono fatta fare una foto coi nanetti ai quali avevo spiegato che dovevamo fingere di stringere un fiore tra le mani. matteo ha voluto inserire anche un messaggio nella foto, quel foglio che ha in mano e che sembra bianco porta la scritta "ti voglio bene" ma l'ha voluta scrivere per forza con la matita, che neanche una macchina a un miliardo di megapixel poteva catturare!

poi al pc ho scontornato la foto, ho aggiunto i cappellini e l'ho stampata nella parte centrale di un A4 che poi ho accorciato.

abbiamo (eh si abbiamo...anche in questa parte avrei voluto esserci io ma matteo ha insistito un sacco!) fatto due tagli col cutter, o taglia balze che dir si voglia, in corrispondenza della parte superiore e inferiore delle nostre mani. gli ho messo in mano il cutter solo dopo avergli spiegato come usarlo, che era importante rimanere orizzontali sul foglio se no la lama lo avrebbe tagliato. in verità credevo che questa ipotesi l'avrebbe fatto retrocedere, invece no....e vabbè, voleva dire che si sentiva abbastanza sicuro! infatti non si è fatto male ma stava talmente attento alle sue mani e poco all'arnese che il foglio si è strappato. (volevo fare un'altra stampa ma ovviamente la stampante in quel momento ha deciso che stampava solo giallo!)

abbiamo incollato il foglio tagliato ad un cartoncino, in modo che il supporto fosse abbastanza solido per reggere il fiore.

abbiamo ritagliato e colorato le parti del fiore ed ecco qua! infilato il fiore tra le nostre mani, piegato, decorato il biglietto con qualche disegno (o solo segno!) e il biglietto era pronto!

matteo diceva a tutti che al suo papà aveva regalato un libricino.

martedì 21 gennaio 2014

notizie dalle nostre pareti


questa, la prima delle decorazioni murali dell'ultimo mese in casa nostra, non potevo non etichettarla come "impronta". avevo pensato di fare, sul muro dietro al letto di pietro, una decorazione con la carta adesiva colorata. come ho già detto più volte, il 99% delle nostre pareti è ancora immacolato e riempirlo un pò è uno dei miei obbiettivi per l'anno nuovo.
così mi era venuta l'idea di disegnare una specie di esplosione colorata sulla testa del letto (anche se qui appare un pò decentrata perchè è stata temporaneamente inserita una poltrona). 
mi sono seduta per terra un pomeriggio, in camera loro mentre i bimbi giocavano da soli. ma mentre ero intenta a ritagliare cerchietti e scegliere colori, a pietro è venuto in mente di partecipare... giustamente, è il suo letto! ma io mi sono trovata un pò spiazzata e dopo aver visto che aveva posizionato tutti gli adesivi di peppa pig in maniera così organizzata...non me la sono sentita di toglierli!



questa vi dice qualcosa? forse si, se avete letto questo post
è un'illustrazione che mi è piaciuta molto, mi piace il gioco che tutti i disegni nascono da una linea continua. ma non avendo trovato l'autore non ho potuto acquistarlo, e quindi me lo sono fatto da me. adesso mi piacerebbe farne uno simile ma con soggetto gli animali, che penso possa essere divertente per la camera dei nanetti.



e questo è l'ultimo, un calendario che ho regalato ai nonni per natale. ne vado fiera e mi sono divertita molto a farlo. appeso in cucina, mi mette allegria!

martedì 14 gennaio 2014

riciclo ad arte / le opere di MOOK

ho già scritto in passato un post sul 'riciclo ad arte', ovvero arte creata con oggetti di riciclo, quando vi parlai di lisa occhipinti. questo è il secondo post ma ho la sensazione che ne seguiranno altri e che amplierò le mie ricerche, perchè questo binomio mi piace moltissimo: gli oggetti che ne vengono fuori hanno ai miei occhi qualcosa in più, un sapore di trasformazione che mi affascina.


mook


ma adesso voglio parlare dei protagonisti della mia scelta di oggi: i Mook.  
loro sono due quarantenni friulani (carlo nannetti e francesca crisafulli) trapiantati a roma, dove insegnano all'istituto europeo di design. li ho conosciuti tramite un post di ta.ta.unconventional design for kids qualche mese fa e mi sono subito innamorata dei loro pezzi. e dopo aver passato un sacco di tempo sul sito a guardarmi tutti i loro prodotti (dalla grafica alle xilografie fino all'assemblaggio di pezzi di riciclo), ho deciso di contattarli, per fargli anche qualche domanda sul loro lavoro oltre che capire quanto costerebbe avere appesa sulla parete dietro al nostro tavolo da pranzo una bella testa d'alce/capra...un trofeo insomma, come loro li definiscono.


black&white / mook
o anche un branco di pesci.


mook
alla mia mail ha risposto francesca, che mi ha raccontato un pò della loro storia e mi ha lasciato il link ad un'intervista, che ho trovato molto bella, sul blog topipittori.

la prima cosa che le ho chiesto è cosa significa "mook". avevo cercato di fare una ricerca su questa parola, ma non è venuto fuori quello che poi lei mi ha spiegato: mook in friulano significa "caprone" ed è un termine usato per apostrofare bambini cocciuti e rompiscatole! e che si sentano un pò bambini è indubbio, guardando i loro oggetti e in generale l'estetica dei loro prodotti che, dalle stampe agli assemblaggi, dicono chiaramente della loro voglia di giocare.


mook

infatti nell'intervista che vi ho linkato, entrambi dichiarano che ciò che interessa loro raccontare è il gioco come metodo progettuale. la capacità di giocare nei bambini, l’uso della fantasia come indagine del mondo. far di questo un lavoro. mi pare un assunto del tutto condivisibile!

in origine francesca nasce come illustratrice per l'infanzia laureata in storia medievale, mentre carlo viene dall'incisione calcografica. poi, come mi ha detto francesca, le due dimensioni non gli sono bastate più e sono approdati all'assemblaggio di materiali di recupero, per lo più legno e ferro, che hanno imparato a lavorare da autodidatti. ad oggi si sono occupati anche dell' allestimento interno della unicredit tower di milano


mook

hanno allestito mostre (queste sono per il museo delle arti e tradizioni popolari di roma)
mook


mook

mook

 si occupano di grafica (queste sono le illustrazioni del libro per bambini "assaggiando il mondo" ed sinnos)


mook

mook

realizzano oggetti d'uso 


mook
e curano anche laboratori per bambini. se vivessi a roma ci porterei i miei!

voglio chiudere questo post, che mi ha fatto scorazzare ancora un pò in mezzo a questi oggetti magici, con un pezzo dell'intervista, che mi sembra racchiuda il senso del fascino che loro subiscono dai materiali e da cui quindi possono nascere queste opere: 


Cosa cercate in un materiale? Quando un oggetto suscita la vostra curiosità?
C - La storia, la memoria, la naturalità del tempo che passa. Vedere in un oggetto, in un prodotto della società civile e della sua cultura, il tempo che passa e i segni che lascia e quindi quanto quell’oggetto d’uso quotidiano assuma con il tempo un aspetto quasi naturale, come la natura si riappropria della materia.

sabato 11 gennaio 2014

la scelta delle elementari e un pò anche una scelta di vita



il prossimo settembre matteo avrà 5 anni e mezzo ed andrà alle elementari. questo è il mese in cui "si fanno i giochi": si prende la decisione definitiva su quello che sarà il suo percorso per i prossimi cinque anni ed un pò anche il suo stile di vita, i suoi orari, le sue attività. 
tutto questo contempla anche me, ovviamente. le mie prospettive, i miei orari e le mie possibilità.
fino ad ora, ero decisa per una scuola in particolare. una scuola che ha un'ottima fama come corpo docente (l'ho scoperto adesso, perchè non è che fossi molto informata sulle scuole elementari in genere!), una struttura bellissima, antica di metà settecento, grande, molto ben tenuta e con un giardino, un chiostro e addirittura un piccolo teatro! una scuola con una platea mista, come la volevo io. con la cucina interna, e anche questo mi sembra importante perchè l'idea che per cinque anni mangi cose nelle vaschette e non fatte al momento mi fa un pò tristezza, anche se poi ho scoperto che nelle scuole senza cucina è stato da poco inserito lo "scodellamento", ovvero portano i pasti nei pentoloni. 
insomma, dal punto di vista delle caratteristiche migliori per lui ce ne sono abbastanza. in più è l'unica scuola non privata ad avere l'orario prolungato, cosa non da poco per me che, avendo più o meno ricominciato a lavorare (e spero che nel tempo sia sempre un pò meno meno e un pò di più il più!), stopparmi ogni giorno alle 12 per preparare un pranzo degno di questo nome e andare a prendere lui all'una e un quarto, sarebbe un pò un taglio delle gambe! quindi ottimo (sarebbe facile pensare)! e invece no! continuo a ritenere queste caratteristiche importanti, anche la sola bellezza che, soprattutto se messa a confronto con lo stato di degrado in cui versa la maggior parte delle scuole pubbliche italiane, dice molto. io penso che muoversi, crescere, fare in un posto bello aiuti ad esprimersi e anche a superare le ovvie difficoltà che si incontrano in ogni percorso.
quello che in questo momento mi tiene perplessa è, incredibilmente, l'orario prolungato.
le altre mamme della classe, inizialmente in molte orientate per il tempo pieno (circa un'ora in più di quello che fanno adesso), si sono piano piano allontanate dall'idea. "in fin dei conti sono piccoli", "le attività che vuole fare gliele organizzo io", questi i pensieri generali. alcune di loro non lavorano, quindi la scelta mi sembra molto comprensibile, altre si ma hanno situazioni in cui il marito ha un lavoro molto elastico o i genitori alla porta accanto, o una baby sitter full time.
devo dire che oltre che per una questione pratica/egoistica - avere più tempo per il mio lavoro - l'idea del tempo prolungato mi piace anche da un punto di vista ideologico. mi piace pensare che la vita sia impostata in un modo più aperto all'interno di una famiglia, in cui ognuno abbia un proprio spazio di autonomia in cui crescere e fare esperienza, indipendente dal nucleo. mentre mi appare una vita un pò chiusa quella in cui c'è qualcuno (in genere la mamma) che mette da parte le proprie passioni esterne alla famiglia, per creare sicuramente un 'nido' più tradizionalmente protetto ma che forse chiude un pò al mondo, tutti i membri della famiglia.
però oggi, che il tempo scorre verso il giorno dell'iscrizione in cui dovrò scrivere anche l'ordine delle mie tre preferenze, sono bloccata. forse mi sento in colpa per questo slancio che aumenta ogni giorno verso il mio progetto professionale. forse mi sento un pò strana a desiderare e cercare così tanto del tempo solo mio, dopo anni (quasi cinque) in cui il mio unico pensiero e desiderio era rivolto a loro. o forse mi sto solo rivalutando i pro e i contro nella testa, cercando di fare anche l'avvocato del diavolo per una scelta che mi sembra davvero importante, connotante, per la nostra vita. di tutti noi quattro.
non lo so. 
aggiungo per chiarezza che in effetti il tempo pieno sarebbe solo per tre giorni. gli altri due, a scelta, uscirebbe alle due e questo mi permetterebbe anche di fare i compiti con lui, cosa a cui tengo molto perchè penso che anche attraverso il suo apprendimento, quello che gli piace, quello in cui ha difficoltà, lo conoscerò sempre meglio.
e aggiungo anche che oggi sono andata nella scuola "ipotetica seconda scelta" e ne ho avuto un'impressione estremamente positiva, dalla bidella allegra e sorridente, alla vice preside alla mano, al segretario gentile. si tratta di un appartamento, in un bellissimo palazzo molto malandato, come anche l'appartamento, ma pieno di colori, un pò confusionario ma vivace. e così, dopo questo, resto nel mio dubbio ma lascio serenamente che sia il caso a decidere: il 18 ci sarà il sorteggio per la scuola a tempo pieno, se entreremo avrò più tempo per lambiccarmi il cervello sui miei sensi di colpa, se non entreremo so che starà comunque in una scuola con una atmosfera bella e io vedrò come organizzarci.
grazie per l'ascolto!

domenica 5 gennaio 2014

design di recupero / i cassetti di franziska wodicka e quelli di rupert blanchard

cercavo qualcosa, qualche idea divertente adatta al nostro ingresso, ma giravo abbastanza alla cieca cercando più che una cosa in particolare qualunque cosa mi ispirasse. 
e ho trovato loro. 
prima franziska wodicka, tedesca, che con il suo marchio SchubLaden (che significa per l'appunto 'cassetti') ha deciso di dedicare il suo tempo al recupero di cassetti provenienti da vecchi armadi, credenze o archivi e a riassemblarli in oggetti moderni e divertenti. anche estremamente belli secondo me, che sono affascinata dalle mescolanze in genere e dalla sensazione di calore che possiede ogni oggetto 'già usato'.








poi luirupert blanchardinglese, che in realtà non usa solo cassetti per i suoi mobili "nuovi", ma anche ante, imballaggi di legno, vecchie locandine.








lei con un design più pulito e, assurdo a dirsi, rigoroso, perchè inserisce i suoi cassetti anche 'usuratelli' in strutture essenziali, quasi eteree mi sembrano nel connubio perfetto tra il nuovo e il vecchio.
lui più "falegnamiello", come si direbbe dalle mie parti, ossia più "grossolano" (ovviamente denota uno stile e non un'incapacità!), perchè cerca forme meno perfette in cui il sapore del recupero sia il prevalente.
comunque tutti e due mi hanno fatto emozionare. cose come queste, secondo me, sono il vero nuovo.
... e adesso non mi resta che andare alla ricerca di vecchi cassetti per il mio ingresso!

giovedì 2 gennaio 2014

B U O N 2 0 1 4


eccomi di nuovo qui, nel 2014, con le vacanze alle spalle e spero a breve anche la tosse, che ci ha assediato in questo mese di dicembre senza mollarci un attimo, balzando da un membro all'altro della famiglia ripetutamente, eccetto me che nonostante il fuoco nemico ancora non capitolo (è una cosa inspiegabile dell mamme...)!
abbiamo giocato tanto, da soli e in compagnia, imparando cose nuove. abbiamo trepidato nell'attesa di babbo natale, passato tempo con i cuginetti, mangiato e rimangiato, visto i fuochi, rimasti svegli fino ad ore incredibili e ci siamo coccolati tra le mura della nostra casa, che dovendoci accogliere per molti giorni anche in solitudine, date le influenze varie, è stata anche un pò la nostra tana, in un caos di giochi e disordine che non risparmiava nessuna stanza! ma è stato bello, perchè stare insieme è molto bello, in qualsiasi condizione. e questo mi fa pensare di essere molto fortunata.
perciò mi auguro e vi auguro un 2014 meraviglioso, in cui ogni giorno sapremo sentirci fortunati per quello che abbiamo e che sapremo cercare.