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martedì 29 aprile 2014

disegni in mostra / un modo per conservare i disegni dei bambini guardandoli

non so i vostri, ma i miei figli producono disegni su disegni. non dico che siano tutti meravigliosi, ma nel tempo ogni piccola opera acquista sempre più spessore, capacità di esprimere e un uso del colore che la rende unica: ognuna una tappa significativa della loro crescita. 
pietro tende ancora all'astratto, anche se inizia a padroneggiare forme più definite e si cimenta in tentativi di rappresentazione del reale: mi inteneriscono le sue grandi ambizioni - come il bambino che salta sul jumper e scavalca un'asta -  disegnate con pochissimi tratti anche se precisi. matteo invece ha iniziato a disegnare quello che vede, al principio i suoi giochi (treni, uomini ragno, serpenti, macchine, aerei, elicotteri), adesso anche qualche insetto che incontra sul terrazzo. una volta ha tenuto davanti a sè una vespa morta per una buona mezz'ora e l'ha ritratta!
mi piace l'urgenza che hanno di disegnare, di prendere pennarelli e fogli in qualunque momento e tracciare segni colorati. a volte mentre guardano la tv li vedi sparire e tornare col blocco e i colori e, un occhio al foglio un'altro allo schermo, vanno avanti anche per tutta la durata del cartone. altre volte mi chiedono di disegnare in macchina o al parco o a casa dei nonni o mentre mangiano il gelato, come se qualcosa li colpisse, non so se di quello che vedono o di qualcosa che provano in quel momento, e sentissero la necessità di fermarla.
mi piace la dedizione che hanno, la concentrazione, mentre realizzano il loro progetto. mi piace l'entusiasmo con cui me lo mostrano, mi piace ascoltare le loro spiegazioni e descrizioni, che mi rivelano come dietro quei segni incerti ma caparbi si nasconda un mondo di emozioni forti e di attenta osservazione. e mi piacciono i loro soggetti, i più disparati, che raccontano il mondo con il loro sguardo.


ecco perchè ho cercato un modo per non chiudere tutti quei disegni in scatole o cartelline. qualcuno si appende, qualcuno va sul frigo...ma non mi bastava: tutta questa produzione, tutta questa vita, vanno celebrate!
il problema è lo spazio: bastano dieci fogli A4 per riempire una parete di due metri per tre! allora ho pensato di ritagliarli riducendo così la superficie (anche perchè in un foglio magari il disegno è di pochi centimetri) e usarli come scenografie di piccoli fotogrammi, incorniciati dalle ante del loro anonimo armadio.


la lumaca e la vespa sono nate da un osservazione dal vero, il fiore rosso è un regalo per il mio compleanno, l'aereo grande è il primo disegno di aereo fatto da matteo che mi ha emozionato per l'accuratezza dei particolari e per i colori accesi, l'albero di pesco è nato dopo una giornata al parco, poi c'è la macchina "duplex", l'omino ancora "cefalopode", il palloncino stortignaccolo fatto con i primi acquerelli, l'uccello disegnato da un libro. 
sui cassetti in basso sta nascendo una "serie marina", per adesso i suoi unici personaggi sono un pesce rosso (il nostro) e un pesce lanterna, quello piccolo piccolo viola.


come si può non imparare dai bambini e da tutto questo?

lunedì 28 aprile 2014

le impronte dei bambini / 21 - il MIO posto (pietro)


marcare la proprietà in questo periodo è molto importante. 'mio', 'tuo', 'prestare', 'regalare', sono concetti a cui stiamo dando molta attenzione, ed il posto a tavola è un valore irrinunciabile. adesso anche la sedia lo è.

sabato 19 aprile 2014

colomba di pasqua e altri animali


l'immagine che ho trovato quest'anno per pasqua è decisamente più in tema (ve la ricordate quella dell'anno scorso?), e ve la mostro insieme ad altre opere di questo/a artista di cui putroppo ho perso i riferimenti! fino a qualche tempo fa avevo questa assurda abitudine (assurda per me, che amo così tanto queste cose) di salvare le immagini senza nominarle con il nome della fonte o dell'autore....ma sono migliorata. 
comunque, questi lavori mi sembrano molto belli e molto adatti alle stanze dei bambini (e sempre là vado a parare!). ...e anche possibili da tentare in fai da te, o fai-con-i-bimbi!


mi sembra di vedere dei micro chiodi con cui il disegno in fil di ferro si aggancia al supporto, comunque direi che sono realizzati autonomamente dalla base (quindi col filo che gira solo su se stesso per dare la forma) e poi applicati.
chissà che un giorno.... !
intanto vi auguro una pasqua rilassante e allegra!

ps: grazie a veleria ho trovato l'autore: si chiama miro chun.

domenica 13 aprile 2014

le frasi...

le loro frasi, i loro ragionamenti, le loro domande, sono bellissime. spesso mi sento sospesa tra la coscienza e l'incoscienza, come se improvvisamente potessi sentire la loro incertezza, davanti alle loro questioni, che sono piccoli pezzi di un mondo sotterraneo che racchiude il loro essere bambini. e li vedi, lampanti e splendenti, dentro a quelle frasi, sprazzi di mondo non ancora vissuto. tutto il giorno ti vivono accanto imparando ad appartenere al mondo, fatto di milioni e milioni di cose che noi sappiamo e capiamo, e a volte ti dimentichi che sono dei bambini, o meglio cosa vuol dire esserlo.

stasera pietro, nel silenzio e nella penombra della stanza prima di addormentarsi:
"mamma, perchè la gente parla?"
"per capirsi".
"ah", risponde lui. presa d'atto.

dopo pochi minuti si è addormentato.

mercoledì 9 aprile 2014

SPIN ART ovvero l'arte in centrifuga

non sapevo cosa fosse la spin art finchè non ho letto il post di giada che illustrava fogli magnificamente colorati e un'asciuga insalata... immediatamente l'idea mi ha rapito: già immaginavo lo stupore e la curiosità di entrambi i miei pargoletti davanti agli effetti di un semplicissimo effetto fisico come la forza centrifuga unita al colore! 


e così qualche pomeriggio fa, non potendo andare al parco, gli ho detto che avremmo dipinto con uno strumento speciale (l'asciuga insalata appunto), che ho mantenuto segreto fino alla fine. 
prima di tutto ci siamo messi a creare tanti bicchierini con colori diversi, dato che i nostri sono solo dei colori primari: matteo si è buttato sull'arancione e sul viola, mentre pietro ha elaborato un "fango"...che però poi ha dato i suoi esiti positivi! li abbiamo diluiti con un pò d'acqua per farli "vorticare" meglio nel magico strumento, che quindi ho tirato fuori!

"mamma, ma questo serve per l'insalata!" mi ha detto matteo, tra il perplesso e il deluso.
"serve per girare fortissimo!" gli ho risposto io. 

mi ha dato credito: abbiamo posizionato il foglio ritagliato a forma circolare, versato su gocce (o pozze!) di colori vari 


e poi...


pietro dopo un pò ha smesso, ma matteo è andato avanti per tutto il pomeriggio: osservava il risultato e aggiungeva altri colori fino ad ottenere l'effetto che gli piaceva.

ecco le sue mani alla fine...proprio mani che hanno lavorato!


io mi sono divertita tantissimo pur non avendo prodotto niente (era già troppo contesa l'insalatiera!). li ho aiutati a creare i colori, a immaginare combinazioni e ad ascoltare i discorsi di matteo sulle posizioni migliori per inserire le nuove chiazze cromatiche. mi sono divertita a vedere le mani tingersi sempre di più e anche a lavorare per terra (come piace a loro), per evitare che l'impeto del girare rovesciasse tutti i bicchieri e bicchierini!



se volete saperlo, l'asciuga insalata alla fine era così:


ma dopo un passata di spugnetta e un giro in lavastoviglie è tornata come nuova!

sabato 5 aprile 2014

la faccia emozionabile

ve la ricordate quella di mr printable di cui ho parlato qualche post fa? avremmo potuto scaricarla e stamparla, ma ovviamente comporcela da noi ritagliando e colorando è stato più divertente. 



all'inizio avevo pensato che fosse adatta soprattutto a pietro, ma appena matteo ha visto che bisognava usare i ferma-campioni, oggetto inusuale nelle nostre attività, ha voluto farsene una per sè, e quasi tutto da solo ha realizzato una faccina che anche nell'espressione più impassibile mostra una tenerezza fantastica, col suo sguardo un pò sbilenco ed il naso storto.


e adesso...



buona domenica a tutti!

martedì 1 aprile 2014

sulla consapevolezza: ha 3 anni, devo preoccuparmi?


siamo sempre così efficienti, così attenti, così desiderosi di comunicare con i nostri figli nel giusto modo (qual'è poi?!), di parlargli sempre con verità e sincerità, per rispettarli nella loro dignità di mini-uomini e mini-donne, che forse a volte eccediamo. 
io ho ecceduto? questo è quello che mi sto domandando dopo aver avuto uno scambio con pietro, mio figlio di 3 anni, questa sera.

faccio una premessa utile alla comprensione della mia domanda. in quest'ultimo periodo pietro ha cominciato a fare capricci spesso a ora di cena. parte che si siede a tavola e quando gli arriva il piatto non vuole mangiare. che vuole e poi non vuole l'acqua. che scosta continuamente il piatto per ribadire la sua posizione mentre noi, senza aver fatto storie per il suo rifiuto, continuiamo a cenare. ma la nostra calma in genere dura poco, perchè lui incalza nel chiedere attenzione con lagne, sbuffi, si alza da tavola, rovescia un bicchiere. insomma diciamo che se può essere utile non dare troppo peso al suo non voler cenare partecipando al gioco, diventa difficile e forse sbagliato accettare qualunque atteggiamento di ribellione. allora al primo maccherone che vola o bicchiere che si rovescia o posata che cade mentre fa esperimenti di equilibrio, l'atmosfera comincia a cambiare. la calma e la tenerezza che avevamo avuto verso di lui fino a quel momento, proponendogli anche di aiutarlo a mangiare con le sedie "vicine vicine" (a lui piace molto), si perde in fumose emozioni di conflitto. sei arrabbiato, sei stanco, ti senti in colpa perchè sai che se lui fa così ha qualcosa di forte da dire, ed evidentemente sta male. allora esplodi, cercando però di misurarti per non rovesciargli addosso un altro peso....
insomma, la dinamica è più o meno sempre questa, con volte in cui lui si ferma prima che avvenga l'esplosione (perchè poi è un tenero e non ci sta bene a restare arrabbiato con noi) o altre in cui noi riusciamo ad esplodere poco poco (perchè comunque ci sentiamo responsabili del suo stato).
gli ho anche perlato di tutto questo. (è qui la falla??). gli ho detto che questo modo di agire, rifiutare, di volere e poi non volere più o volere diverso, fa solo dispiacere noi e lui. e che se lui è arrabbiato per qualcosa, o triste, dispiaciuto, io lo vorrei sapere per poterlo aiutare. (tutto questo detto in un modo comprensibile per un bambino...spero!)

vengo al mio racconto:

eravamo a casa di certi amichetti che frequentiamo spesso, avevamo trascorso il pomeriggio lì ma si era fatta l'ora di andare via. avverto pietro e matteo (altro figlio 5enne) cercando di distoglierli dalla loro attività di quel momento. bracco pietro (che si lascia braccare) e comincio a mettergli le scarpe, intanto lui mi dice che non vuole andare via. io allora gli spiego che si è fatta ora di cena e che dobbiamo andare a casa per preparare. lui mi dice che vuole mangiare lì (qualche volta è già accaduto) e mi fa: "io voglio mangiare qui perchè poi a casa faccio i capricci". il tono era assolutamente neutro, non tendeva nè al ricatto nè alla preoccupazione, mi è sembrata una semplice constatazione, forse con un pò di amarezza ma non saprei. neutra.

che ne pensate? è strano, atipico, eccessivo, che un bambino di soli 3 anni abbia questa consapevolezza di sè? che sappia, e se ne preoccupi, che a casa si metterà in moto un meccanismo che ci farà arrabbiare tutti e che voglia prevenirlo? si sente in colpa? 
....il mio esplodere poco poco non basta?
attendo i vostri pensieri!